lunedì 16 febbraio 2015

Tutto il marcio che si nasconde dietro il Sistema Sanitario rivelato senza censure

Non conosco le percentuali nel resto del mondo (per lo meno in quello occidentalizzato),  ma una notizia neanche tanto recente indica in un abbondante 50% gli statunitensi che ricorrono (o hanno fatto ricorso almeno una volta) alle medicine alternative.

Anche se i fautori della medicina convenzionale, nel tentativo di nascondersi dietro un dito, vogliono far passare questo fenomeno in ascesa come una moda del momento, è fin troppo facile vedere in esso la naturale conseguenza della crescente sfiducia in un sistema medico troppo spesso inefficace o addirittura iatrogeno, una tendenza che neppure lo strapotere dei media e delle istituzioni, a loro volta ostaggio della lobby farmaceutica (più potente che mai negli USA), può più arginare.

Il mondo cambia, anche se in alcuni casi come questo non abbastanza in fretta, ma sarei pronto a scommettere che se almeno la maggioranza degli utenti della medicina convenzionale leggesse il più recente libro di denuncia del Sistema Sanitario uscito qualche mese fa, Scoperte mediche non autorizzate di Marco Pizzuti, ci sarebbe presto il crollo definitivo di questo opprimente apparato, vero flagello sociale.

Ultimo di una serie innumerevole di pubblicazioni simili,  il lavoro si può considerare, senza cadere nella retorica, qualcosa di sconvolgente, unico, senza precedenti, sia per completezza nel trattare tutti i settori "corrotti" della medicina, sia per ricchezza di documentazione e informazioni pratiche.

Perchè se non è un mistero per nessuno che gli interessi di chi ha  potere sulle politiche sanitarie vengono prima della salute dei cittadini, questo libro ha l' indubbio merito di farci capire la reale dimensione del problema.

Per essere più espliciti, qui si tratta insomma, come dice il titolo, di tutte quelle scoperte e cure non convenzionali,  spesso di provata efficacia (alcune delle quali sconosciute al grosso pubblico), che vengono sommariamente respinte, taciute o pregiudizialmente denigrate dalla medicina ufficiale perchè (almeno questa è la tesi dell' autore) non brevettabili o economicamente molto meno redditizie rispetto ai trattamenti standard.


Si parte così da considerazioni di carattere generale sull' industria farmaceutica (Big Pharma), sulle sue subdole politiche per plagiare medici, istituzioni, media e opinione pubblica, soffermandosi sul mito della ricerca, l' inutilità della vivisezione,  il bluff dei nuovi farmaci (che in realtà di nuovo hanno spesso solo il nome), il vertiginoso aumento del consumo e del costo degli stessi, fino a toccare argomenti specifici, come la ricerca sul cancro coi suoi millantati progressi (in sostanza, tanto fumo negli occhi), il mito delle statine e del colesterolo, quell' immensa balla dell' AIDS, di cui si racconta la cronistoria completa in ogni dettaglio, caratteristica che si ritrova nel descrivere  altri fatti di cronaca che hanno suscitato molto rumore, come il caso Di Bella e quello di Tullio Simoncini, noto per la sua contestata cura oncologica col bicarbonato di sodio.

Ma l' elenco degli argomenti è davvero lungo, perciò mi limiterò a segnalarne alcuni di interesse generale, come la tanto controversa questione delle vaccinazioni e tutto quello che i genitori dovrebbero sapere sui vaccini, anche per quanto riguarda la loro supposta  relazione con l' autismo (di cui si forniscono le novità in campo terapeutico).

Naturalmente non mancano alcuni capitoli dedicati alle cure alternative delle malattie degenerative e all' importanza della dieta quale principale strumento sia di prevenzione che terapeutico.  Come si poteva dunque fare a meno  di parlare di Colin Campbell e Franco Berrino che con le loro rispettive ricerche hanno dato una svolta decisiva in questo campo? 

E a proposito di Campbell colgo l' occasione per far notare che, anche se nella mia recensione del suo ultimo libro, Whole-Vegetale e Integrale, mi ero concentrato ad analizzare e commentare gli aspetti scientifici del suo contenuto, la parte finale non è meno interessante per i risvolti sociali di quelle idee che essa tratta. Risultano infatti  evidenti le analogie con il libro di Pizzuti nell' affrontare le reazioni di istituzioni e media, e in particolare i pregiudizi culturali, la presunzione e l' ostruzionismo da parte dello stesso ambiente accademico nei confronti dello scienziato americano. E anche in questo caso si raccontano per filo e per segno i sottili intrecci che legano scienziati compiacenti, istituzioni e lobby che portano a boicottare sistematicamente tutte le nuove idee che possono arrecare danno agli interessi vigenti.

A conclusione del discorso sulla nutrizione e delle sue potenzialità ancora sconosciute, o non riconosciute dai medici di formazione tradizionale, tornando al libro in questione, voglio segnalare anche il caso di Terry Wahls, la dottoressa guarita completamente da una grave forma di sclerosi multipla grazie ad una dieta da lei stessa elaborata, dopo anni di ricerche e prove, ispirata ai principi della paleo-dieta (ne ho parlato anch'io recentemente, leggi qui). Naturalmente, come in tanti altri casi analoghi, la vicenda non ha avuto alcuna risonanza nell' ambiente scientifico, dove si continua a sostenere la necessità imprescindibile dei farmaci nella cura di ogni malattia. 



Sapete cos'è il Rapporto Flexner (sì, anche di questo si parla con dovizia di particolari)? Un documento che, con la pretesa, pur giustificata e condivisibile, di tutelare i cittadini da ciarlatani e  cattivi medici, all' inizio del secolo scorso ufficializzò di fatto la storica contrapposizione tra la medicina allopatica basata sulla scienza materialistica-riduzionistica e la naturopatia (omeopatia, fitoterapia, chiropratica ed altro), dando così inizio al monopolio della prima (corroborata dalla sua rassicurante base scientifica) che tutt'ora resiste. Da allora in poi niente è più riuscito a frenare questa tendenza, neppure la nuova visione della realtà che nella prima metà del '900 emergeva dalle scoperte della fisica quantistica, che demolivano i postulati della fisica classica meccanicistica-newtoniana. La medicina scientifica ha infatti continuato imperterrita a svilupparsi sempre nella stessa direzione, incurante delle implicazioni scaturite da quei nuovi rivoluzionari concetti.

E' quanto mettono in evidenza vari importanti studiosi, come ad esempio il dr. Domenico Mastrangelo nel suo Il Tradimento di Ippocrate, altro ottimo libro di acuta critica alla medicina moderna  e, ultimo solo in ordine di tempo, Marco Pizzuti appunto, l' autore di Scoperte mediche non autorizzate che, pur non potendo vantare alcun titolo in campo medico, ha alle spalle un curriculum di tutto rispetto come dottore in Legge, scienziato ricercatore, scrittore esperto in controinformazione (ha scritto altri libri analoghi in altri ambiti diventati best-seller in 18 Paesi) e conferenziere. 

Senza pretendere di dispensare verità inconfutabili, come egli stesso puntualizza, con la sua imponente ricerca e opera di denuncia di un sistema medico "corrotto" ha cercato con un linguaggio non "medichese", e quindi accessibile a tutti, di stimolare la nascita di una nuova coscienza nel lettore, fornendogli al contempo la panoramica più completa ed aggiornata possibile sulle terapie alternative, anche grazie a testimonianze ed interviste sia agli scienziati interessati che a ex-pazienti guariti (compresa una dichierazione di Nicoletta Mantovani, la vedova del tenore Pavarotti, a proposito del metodo Zamboni per la sclerosi multipla), ma soprattutto (e questo è senz'altro uno dei pregi maggiori del libro) fornendo utili informazioni di contatto. 

Michele Nardella

Scoperte Mediche non Autorizzate Scoperte Mediche non Autorizzate
Le cure proibite osteggiate dalle multinazionali del farmaco
Marco Pizzuti

Compralo su il Giardino dei Libri

3 commenti:

  1. Questo è un interessante argomento, trattato con coraggio, che io appoggio in pieno.
    Grazie Michele per il tuo, incessante, lavoro d'informazione.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie a te, Giancarla, per gli apprezzamenti che puntualmente esprimi sui miei articoli.
      In questo caso però il coraggio è più di chi ha scritto il libro (anche se condivido senza riserve).
      Io che ho una certa sensibilità per queste cose non potevo non segnalare questo lavoro che, lo ripeto, non ha eguali in questa specifica letteratura.

      Elimina