lunedì 1 luglio 2013

La dieta per la prevenzione del cancro

Michio Kushi
Conclusa la serie di post dedicati al tumore mammario, ho ritenuto opportuno spendere qualche parola sul libro "La dieta per la prevenzione del cancro" (che avevo già segnalato con un banner situato in fondo ai suddetti articoli) e spezzare una lancia in suo favore, in quanto, per vastità, approfondimenti, documentazione e indicazioni pratiche, si tratta di qualcosa di realmente unico nel panorama della letteratura alternativa sul "male del secolo", e perciò meriterebbe senz' altro di essere molto più conosciuto, considerata la ben nota e diffusa diffidenza, seppur comprensibile, che ancora aleggia attorno agli approcci che si discostano dalla visione "ortodossa"  di questa malattia.


Per esempio, a proposito di guarigioni eclatanti, avvenute grazie a terapie non convenzionali e contro il pronostico dei medici, spesso questi ultimi sono soliti liquidarle come "remissioni spontanee", definizione che in realtà non dice niente e che è soltanto una involontaria ammissione di ignoranza: come e perchè esse avvengano non sanno spiegarlo e... naturalmente la concomitanza di queste guarigioni con una terapia alternativa precedentemente adottata "è solo una coincidenza".

Questo atteggiamento, che riflette l' arroganza tipica delle istituzioni nel non voler riconoscere i limiti della medicina convenzionale e la possibilità che altri metodi funzionino, si conferma  quando si sente dire che certe teorie o certe terapie non sono provate, soltanto perchè nessuno si prende mai la briga di investigare seriamente certi casi, e senza i soliti preconcetti.

Ne ho già portato un esempio in due miei vecchi articoli ("Contro ogni pronostico" e "I magnifici sei") quando ho parlato della richiesta da parte di una commissione governativa statunitense per il controllo delle terapie complementari e alternative di sussidi statali per approfondire la ricerca sull' utilizzo della macrobiotica nella cura del cancro, in seguito all' esame di sei casi di guarigione di pazienti precedentemente dichiarati incurabili presentati dall' Istituto Kushi, il principale centro macrobiotico al mondo. 

Ebbene, molto tempo dopo sono venuto a sapere che i fondi assegnati a tale progetto si  erano rivelati troppo esigui per poterlo  portare a termine, mentre per la ricerca farmacologica si spendono ogni anno milioni di dollari.

E se questo non dovesse bastare, dovete sapere che già alla fine degli anni '70 l ' Istituto Kushi aveva presentato ai principali centri di ricerca sul cancro un dossier contenente nove casi di guarigione ben documentati, come si capisce già dal titolo, che tradotto suona: "Un approccio dietetico al cancro secondo i principi della macrobiotica". Si tratta di un fascicolo raro, assolutamente introvabile in Italia, tant' è che ho dovuto a suo tempo rivolgermi espressamente alla sede centrale di Boston per potermene procurare una copia.

Faccio notare che in tutto l' ambito degli approcci alternativi al cancro non esiste niente di altrettanto corposo e ben documentato, senza voler denigrare altri sistemi di cura.

Tornando al libro, c'è da dire che l' autore principale, Michio Kushi (assieme al suo fido collaboratore Alex Jack) è il maggiore riferimento per la macrobiotica a livello mondiale, un uomo saggio quanto umile che ha dedicato la sua vita a sviluppare e approfondire gli insegnamenti del maestro George Ohsawa (il capostipite indiscusso) e a divulgarli al mondo intero, rivoluzionando l' approccio alla salute, e al cancro in particolare, di cui ha fornito una geniale interpretazione.
  
benvenuti al Kushi Institute!

Diversamente da altri approcci, infatti, la macrobiotica non considera il cancro la malattia di un organo o di un gruppo di cellule "impazzite" da eliminare con ogni mezzo, ma il risultato di uno squilibrio cronico dell' intera persona che ne è interessata, nè fa affidamento su alcune sostanze "miracolose" isolate per curarlo, come la vitamina C, il beta-carotene e altri antiossidanti, o il laetrile, ma sull' equilibrio complessivo di una  dieta personalizzata. Inoltre l' introduzione dei concetti di yin e yang consente di districarsi molto meglio nel labirinto dei dati analitici, dando loro un senso. Questo significa in definitiva poter individuare con più precisione e completezza le vere cause e allo stesso tempo i rimedi più sicuri ed efficaci.

Il libro, che si divide in tre parti, affronta con dovizia di particolari tutti gli aspetti del pianeta cancro, cominciando dalla sua storia, e cioè come è stato considerato in passato e soprattutto come è cresciuta la sua diffusione, che da un secolo a questa parte ha assunto un andamento esponenziale senza precedenti.

Kushi mette in relazione tutto questo coi drammatici cambiamenti nello stile di vita, e in particolare col l' attuale modello alimentare che ha  rapidamente sostituito quello tradizionale e l' impoverimento della qualità del cibo, tradottisi nel progressivo declino della salute cui stiamo assistendo in questa epoca moderna. Il cancro  sarebbe dunque uno dei tantissimi sintomi  di un unico, inesorabile processo degenerativo di cui costituisce uno stadio molto avanzato.

Sempre nella prima parte, che si compone di 10 capitoli, si procede illustrando le varie teorie scientifiche che si sono avvicendate e le strategie terapeutiche comunemente adottate, ma anche alcuni  studi scientifici che avvalorano l' importanza del cibo come principale mezzo di prevenzione.

Si passa poi ad illustrare il punto di vista della macrobiotica con indicazioni generali per una sua corretta pratica comprendente anche una adeguata attività fisica, senza trascurare atteggiamento mentale e pratiche spirituali, essendo tutto ciò la base per una vera prevenzione, non solo nei confronti del cancro, ma, per il motivo già detto, di qualsiasi problema di salute.

Questa prima parte si conclude infine con suggerimenti di natura più tecnica per una corretta diagnosi, con l' importanza di collaborare con la classe medica (e consigli utili in questo senso) e con illuminanti considerazioni sul mito delle sostanze cancerogene.

La seconda parte, decisamente più tecnica, ma forse ancora più interessante, analizza sotto ogni punto di vista almeno 15 tipi di cancro tra i più diffusi : statistiche sulla loro incidenza, mortalità, caratteristiche biologiche e anatomiche, terapie convenzionali,  diagnosi secondo la medicina scientifica e secondo la medicina orientale, cause secondo la macrobiotica, indicazioni dietetiche e altri rimedi naturali, come impacchi e impiastri da applicare sulla zona malata e testimonianze di guarigioni più o meno eclatanti.

Nella terza ed ultima parte si passa infine ai consigli pratici di chi si avvicina a questo nuovo stile di vita, sia nel caso di malati che cercano un' alternativa alle cure farmacologiche, che  di chi è interessato alla più efficace prevenzione possibile, con le immancabili ricette di cucina, nonchè un completo elenco di rimedi casalinghi,  e per ultimo una serie di indirizzi ai quali rivolgersi per un eventuale aiuto.

Ovviamente il libro non pretende di sostituirsi al medico ma, data la sua completezza e la enorme quantità di informazioni, può essere sicuramente di grande utilità per chiunque voglia approfondire senza preconcetti la comprensione di un male tanto mitizzato, dato l' alone di mistero e le scarse conoscenze che lo hanno sempre circondato, e in particolare per terapeuti naturopati. 
il logo del Kushi Institute, ispirato ai caratteri dell' I Ching


Non potrei tuttavia concludere l' articolo senza una doverosa considerazione: il libro è uscito nel 1985 e, per quanto proposto di recente in una edizione aggiornata, è ovviamente frutto di un' esperienza iniziata molti anni prima, quando la maggiore difficoltà nell' avere successo con una cura alternativa come quella proposta in questo libro era convincere un malato di cancro a provarla.

Oggi purtroppo è tutto ben più difficile per tanti motivi, a cominciare dall' inquinamento ambientale arrivato a livelli senza precedenti e ormai cronico ed ubiquitario, al depauperamento dei terreni agricoli dovuto all' agricoltura chimica, che dà origine a cibi scadenti, e alla qualità generale della vita sempre più artificiale. Ma il fattore forse più importante di tutti è il progressivo indebolimento della costituzione biologica umana, conseguenza del protrarsi attraverso  generazioni delle cattive abitudini alimentari moderne, delle vaccinazioni in età infantile, abuso di farmaci, droghe ed antibiotici, che fa sì che l' organismo risponda sempre meno alle cure naturali, per quanto di per sè valide.

Se si pensa al lunghissimo periodo di gestazione del cancro è facile capire come la radice di questa malattia possa risalire perfino alla prima infanzia, quando si gettano le basi della costituzione futura. E data la drastica riduzione della mortalità infantile, caratteristica delle società moderne evolute, questo vantaggio si traduce paradossalmente in un fattore aggravante, in quanto consente ad individui più deboli, che in altre circostanze sarebbero  falciati senza pietà da banali malattie, di sfuggire alla selezione naturale, di sopravvivere così pur con un sistema immunitario indebolito e perciò di essere più facilmente esposti ad una malattia degenerativa come il cancro e allo stesso tempo avere maggiore difficoltà a guarirla.

A questo bisogna aggiungere che iniziare da un giorno all' altro un percorso come quello proposto dalla macrobiotica per chi è gravemente malato non è esattamente come prendere un' aspirina, perchè ci sono anche considerazioni non di natura tecnica da fare. Si deve infatti pensare che  oltre ad essere profondamente convinto e motivato, ad essere disposto ad impegnarsi con la costanza necessaria che la situazione richiederà, è necessario il consenso e il supporto psicologico di familiari e medico curante, condizione questa difficile a realizzarsi, seppur non impossibile.

Purtroppo per tutti questi motivi il ruolo che oggi si può più realisticamente attribuire alla dieta è sempre più quello di supporto ad una terapia convenzionale.
 

Michele Nardella 

La dieta per la prevenzione del cancro La dieta per la prevenzione del cancro
Alimentazione e macrobiotica nella lotta contro il cancro
Michio Kushi

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3 commenti:

  1. Penso che la personalizzazione della dieta macrobiotica sia una delle cose più complesse da realizzare, o sbaglio?
    Insomma, se si segue già un'alimentazione macrobiotica, è necessario personalizzarla?
    Probabilmente si, visto che ciascuno di noi è un essere vivente unico e con un vissuto diverso da quello degli altri.
    Saremo quindi con organi messi in equilibrio "precario" diverso da quello di altre persone che si sono comportate (sempre alimentarmente parlando) in maniera diversa seppur sempre squilibrata.
    E poi è detto che la personalizzazione sia proprio quella che fa al caso tuo?
    Insomma, la questione mi sembra alquanto labirintica e penso che un'alimentazione preventiva, con un suo equilibrio di base implicito e che rispetti le proporzioni macrobiotiche canoniche, sia l'unica soluzione su cui puntare.

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  2. Scusami, ho dimenticato di qualificarmi: Mecozzi Francesco

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    1. La personalizzazione di una dieta o di una terapia è un problema comune a tutti i tipi di approccio, e nessuno dice che non sia una faccenda seria e complessa. La differenza è che i criteri seguiti dalla macrobiotica sono diversi da qualsiasi altro (anche se possono esserci alcuni punti comuni), ma non credo che siano più difficili da capire o da mettere in pratica, anzi, dato il carattere sintetico e intuitivo dei principi utilizzati, se si ha un chiaro giudizio e una sufficiente esperienza, diventa tutto più semplice.
      Comunque certamente da un punto di vista statistico il modello espresso nella piramide alimentare su esposta offre le maggiori possibilità di prevenzione, fatto del resto confermato dai risultati dello studio DIANA, come sicuramente saprai.

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